sabato 25 agosto 2012

Outift per il tempo libero (versione estiva)

Per la serie: Ecco a voi la sfilata di Ciao Darwin. Ho cercato di sintetizzare in un unico outfit tutti gli elementi ricorrenti del mio stile quotidiano che uso per il tempo libero.


1. Il jeans ricorre sempre, anche nel formato mini. Spesso, quando arriva l'estate e mi trovo a fare il cambio dell'armadio, studio tutti i jeans che ho, e valuto quali tagliare per far diventare shorts. Quest'anno però non ne ho tagliato nemmeno un paio, ma per una giusta causa. Siccome sono ingrassata, ho deciso di non comprare più vestiti -specialmente pantaloni- fino a quando non torno al peso giusto. E' l'unico motivo che mi invoglia a dimagrire.

2. Sia la t-shirt che il pullover sono bianchi, e non a caso. Infatti in estate il bianco diventa il sostituto del nero. Tra maglie e scarpe ho tutto di bianco. Mi piace poi valorizzarlo con qualche accessorio colorato che renda l'outfit più estivo e brioso. Diciamo che non sono una tipa da colori fluo, ma non perchè non mi piacciano, è che proprio non mi ci vedo. Preferisco di gran lunga i pastelli e i colori caldi.

3. Io ho un'amore spropositato verso i pullover a treccia. Purtroppo non ne posseggo. Bugia: uno ce l'ho. Però è -diciamo- un acquisto di contrabando. Vi spiego: è un Conte of florence degli anni '90, stupendo, è celeste, in ottime condizioni, l'ho preso direttamente dal cassetto di papà. Ha solo un piccolo difetto. E' decidamente troppo enorme per me. Però qualche volta l'ho indossato, quando ancora giocavo a vestirmi grunge e mi attegiavo ad essere la figlia illegittima di Kurt Cobain.

4. Ho sempre avuto una propensione verso le collane, specie quelle lunghe. E ultimamente anche verso i bracciali, più in estate che d'inverno però. L'accessorio color turchese - verde petrolio ricorre sempre nei miei outfit estivi.

5. Non esiste che in estate indosso ballerine o sneakers. Solo ed esclusivamente sandali. Mi piacciono quelli che ti lasciano il piede nudo. E mi piacciono le espadrillas. Quel sandalo lì è il connubio perfetto.


6. Non porto spessissimo gli occhiali da sole, anche se ne ho vari. La maggior parte però sono stati ereditati (cioè li ho esplicitamente chiesti) da mia madre e dalla mia bisnonna.

7. La borsa in cuoio è immancabile. Il mio rapporto con gli accesori in cuoio infatti è peculiare perchè, oltre a piacermi come materiale, simboleggia un qualcosa di molto personale che non sto qui a raccontarvi. Ricordo quando mi hanno comprato la mia prima borsa "seria". Mia madre mi portò in questo negozio. Anzi, si trattava di una vera e propria bottega. C'era questo artigiano che vendeva i suoi piccoli capolavori, e si sentiva un profumo fantastico. Ricordo addirittura il prezzo della borsa, e vi abbinai anche una cintura. Si sa che il cuoio diventa sempre più bello invecchiando, tant'è vero che sono accessori che indosso ancora. Però nel set ho messo lo zainetto per omaggiare quello che ho trovato in soffitta una settimana fa!

mercoledì 22 agosto 2012

Outfit quotidiano

Io non sono una di quelle che vedi per strada e dici "oddio come si veste bene!", o almeno credo. I capi che ho nell'armadio sono piuttosto semplici e sportivi, e fanno di me -per l'appunto- una tipa semplice. Anche se molte delle cose che mi piacciono e che vorrei all'interno del mio guardaroba sono tutt'altro che semplici.
Per farvi capire, qui ho cercato di fare un sunto del mio look quotidiano in versione fine estate - inizio autunno. Per il perfetto rientro all'università, che mi vedrà ogni giorno prendere l'autobus piena di roba tra libri e computer.
1. Io non riesco a portare pantaloni che siano diversi dai jeans, meglio ancora se boyfriend. So che è un limite, ma proprio non riesco a sentire sulle gambe un tessuto che sia diverso dal jeans. Alessia, hai bisogno di rinnovarti!

2. Quest'anno ho riscoperto le polo. Sono sportive e chic allo stesso tempo. Mi piacciono sia le classiche, sia quelle un po' più particolari con il taglio lungo e le ruches all'altezza del colletto. Ma soprattutto quelle dalle tinte un po' slavate, un po' pastello, stile anni '60.

3. Il parka. Quest'anno -con i saldi- ho finalmente comprato un parka. E' poco diverso rispetto a quello di sopra. E' di pennyblack, l'ho preso a metà prezzo! Ed ha la manica a tre quarti. Non vedo l'ora di indossarlo. Secondo me il parka è il nuovo passepartout. E' l'ideale per una mise un po' casual e sportiva, ma è facilmente re-interpretabile in versione un po' più elegante. Io lo metterei anche con un tacco, senza problemi. Oddio, l'unico problema rimane la permanenza sui tacchi!
Parka Pennyblack, acquistato con i saldi


4. Ovviamente -non c'era nemmeno la necessità di sottolinearlo- la scarpa da portare ogni giorno per me è lo sneakers. Le gazzelle sono stato il mio primo amore in quanto a scarpe da ginnastica. Le ho sempre adorate, specie quelle tortora che avevo qualche anno fa. Adesso non ne ho, però le ho volute comunque inserire nel set. Con i saldi ne ho comprate un paio a quadri di Tommy Hilfiger, carine.

5. Per fortuna non indosso lo zaino, ma una borsa: l'importante è che sia enorme. Tipo quella di Mary Poppins. Adesso con i saldi ne ho comprata una nuova, e ho controllato che vi entrasse un foglio A3. A che serve una borsa se non vi entra il porta-listini formato A3?
P.S. Lo confesso: ogni tanto uso lo zaino Napapijri. Azzurro mare.

6. Sono una fanatica di occhiali. Diciamo che la mia scalata verso l'occhiale importante è stata abbastanza graduale: sono partita da una montatura a vista, per passare ad una montatura di celluloide color pastello e poi color nero, e per poi finire con un paio di Marc by Marc Jacobs enormi che si abbinano perfettamente al colore dei miei capelli (castano spento un po' cenere) e a quello dei miei occhi (verde un po' marcio tendente al castano). Colori molto vivaci e allegri devo dire.
Approposito, credo sia giunta l'ora di cambiare montatura. Ma quale scegliere?

7. Il make-up. Più che make-up si tratta più che altro di cura della pelle. Io senza crema super idratante non ci so stare, e sono una fan sfegatata della crema collistar, che quando finisce vado subito a ricomprarla. Regalatemi una crema e mi farete la donna più felice del mondo.
Per quanto riguarda le colorazioni varie da applicare in viso, diciamo che per me vale la regola "il trucco c'è ma non si vede". Io penso che, almeno nelle ore diurne, il trucco deve essere qualcosa che dia equilibrio, armonia, che quindi sottolinei un qualcosa e che dia le profondità giuste. Motivo per cui a me basta una terra aranciata sugli zigomi e sulle tempie per dare l'effetto chiaro-scuro e un po' di mascara che mi enfatizzi l'occhio. Il mascara, non potrei farne ammeno.

8. Diciamo che i colori da me più utilizzati sono quelli caldi, un po' tendenti al pastello, dal marrone al tortora, dal verde marcio al cachi. Ma l'altro prediletto, che si distacca dai colori caldi, è il blu. Immancabile nel mio armadio.

9. L'altro elemento caratterizzante sono le strisce. Meglio se orizzontali. Lo so che non donano particolarmente alla mia silhouette tutt'altro che perfetta, ma proprio non ci riesco. Se entro in un negozio sta certo che le prime cose che adocchio contengono tutte le righe. Meglio ancora se in stile da perfetto marinaretto.

Potete ben notare come il mio look si discosti di gran lunga da quello di tutte le fashion blogger. Ma questa sono io, ed evidentemente non sono una fashion blogger!

P.S. Ho deciso che faccio tipo la sfilata di Ciao Darwin. Questo è stato il momento dell'outfit giornaliero, poi ci sarà quello per il tempo libero e quello per la sera. Quello per la notte ve lo risparmio!  


Che me lo fai lo shatush?

Ad un certo punto della mia vita, dopo molti tentativi non andati a buon termine, ho finalmente trovato il parrucchiere perfetto.

Ho un capello mosso, che se portato troppo lungo si appesantisce. Il colore è un castano chiaro, che ho sempre cercato di ravvivare con soluzioni alla camomilla, fin dalle elementari.
Il felice incontro è avvenuto nel momento in cui ho deciso di darci un taglio. Sono andata da questo parrucchiere e gli ho detto: "Voglio un taglio nuovo, che sia un po' cortino, mi fido di te."
E fu così che mi ritrovai con un taglio alla prima Emma Marrone, versione un po' più mossa. Ero stra-soddisfatta.
Anche per il colore! Infatti proprio oggi, navigando sul web alla ricerca dei nuovi trend riguardo alla tinta per capelli, ho scoperto di aver fatto la tecnica dello shatush. Non è altro che quello che Belen ha in testa. Io però non ne ero a conoscenza.
Si tratta di un trattamento che prevede la cotonatura del capello asciutto, e della spennellata di decolorante alle ciocche più esterne, in modo da dare un effetto che sia piuttosto omogeneo, naturale e luminoso. In questo modo eviti anche la scocciatura della ricrescita, perchè il colore non ha un punto iniziale preciso. Insomma una cosa alla moda, che usano tutte le star, io però non lo sapevo!
E' stato un periodo molto felice per i miei capelli. E lo rimpiango amaramente.
Shatush - versione capelli corti
La decadenza infatti cominciò quando mi è venuta voglia di farli allungare.
Shatush - versione capelli lunghi (Qui riuscivo ancora a gestirli)
 Successe che andai dal parrucchiere per tagliare i capelli in modo da farli allungare e ne uscii con un mullet anni 80, che sembravo un'attrice di una soap argentine. No comment.
Per fortuna che alla lunghezza si può rimediare con un paio di forbici, seppur si tratti di un taglio fai da te.
Fu così che finì il periodo felice, che mi vide tornare -con la coda fra le gambe- dalla mia parrucchiera di sempre, poco aggiornata e un po' presuntuosa. Però lei, che mi conosce da sempre, sa come tagliarmi i capelli.

E quindi oggi sono uscita dal negozio della parrucchiera di sempre con una chioma ben fatta, ma con una tinta poco visibile e poco all'avanguardia. Ma se tipo le dicevo "fammi lo shatush", dite che mi avrebbe capita?

P.S. Vorrei mettere una foto per farvi vedere come sono adesso. Ma per adesso non ci riesco proprio ad entrare nell'ottica di farmi le foto da sola e di mettermi in posa. 

lunedì 20 agosto 2012

La moda delle pantofole

Oggi parliamo di Slippers, la nuova moda dell'anno. Le slippers non sono altro che delle pantofole, che per definizione sono calzature morbide in tessuto o in pelle per stare in casa. Non avrei mai pensato che un giorno avrei indossato delle "pantofole" per uscire di casa. Anche perchè -non lo nego- spesso le mie pantofole sono piuttosto imbarazzanti da presentare in pubblico. Ma questa è un'altra storia.
Inutile dire che io sono molto ma molto entusiasta circa la moda delle pantofole. Innanzitutto per la comodità, ma soprattutto per il loro tocco un po' indie, un po' bohémien che riescono a conferire all'outfit.
Per esempio, io le slippers di miu miu le trovo fantastiche. E' proprio nel mio stile.


Però non vi nascondo che è stato Jeffrey Campbell a farmi innamorare delle pantofole modaiole.

sabato 18 agosto 2012

In & Out

A me viene più spontaneo parlare delle cose che non mi piacciono assolutamente, piuttosto che delle cose che mi fanno veramente impazzire. Secondo voi è un problema? C'è qualcosa in me che non va?
In ogni caso oggi voglio celebrare tutto ciò che di orrido c'è sulla faccia della terra. Chi più ne ha ne metta! (Il detto è così, giusto? Bo!) Di certo non potrei elencare tutti gli orrori. Però intanto comincio a elencarli:

- Lo stivale/stivaletto di pelle bianco, specie se con il tacco. E' orripilante. Persino l'ankle boot bianco di Chiara Ferragni risulta squallido e volgare se non è indossato adeguatamente.
Chiara ferragni shoes - autunno-inverno 2010-2011

- L'architettura a tema, che sia tema coloniale, veneziana eccetera eccetera.  Di solito è impiegata per realizzare gli interni delle grandi navi da crociera, o negli hotel lusssuosi di Las Vegas. Insomma avete capito lo stile! E' ora di capire, però, che il lusso non è sfarzo e ostentazione, non è un trepidio di luci colorate e di cose che cambiano colore in continuazione. Quello è: cattivo gusto.
Atrio interno di una nave Costa Crociera
Al contrario il lusso è design. E come diceva qualcuno: less is more.
Padiglione Barcellona - Ludwig Mies Van Der Rohe
Interno di Invisible House, di Tadao Ando

- E' orrido tutto ciò che cerca di rappresentare i caratteri dello stile passato, senza reinterpretarlo. Questo discorso vale per molti ambiti, sia nella moda, sia nell'architettura. No all'arte povera, sì all'antiquariato. No ai mutandoni della nonna, sì al vintage. Ogni stile appartiene alla sua epoca. Perchè cadere nel falso storico? Prendiamo esempio da Prada, o da Kartell! Hanno reinterpretato il barocco in un modo sublime!
Occhiali Minimal Baroque - Prada

Lampada Kartell, modello Bourgie





giovedì 16 agosto 2012

Il mio bon ton

A detta di alcuni risulto essere una persona superficiale, che bada al vestito e alla maniera. Un po' è vero, ma non del tutto. Infatti ho un bon ton tutto mio. Si tratta di vere e proprie regole che faccio per me stessa. Non sono nate da nessuna convinzione, ma si sono autogenerate senza che io ne fossi cosciente. Il vantaggio di questo codice è che si adatta alla mia persona nel corso del tempo, non come fa la chiesa per esempio. Forse questo era un paragone infelice. Ma serviva giusto a dare un idea. Per esempio:

- Regola sui gioielli:

La premessa da fare è che porto degli occhiali da vista molto grandi, un po' dorati, che mi occupano totalmente il viso.
Per questo motivo non metto mai gli orecchini pendenti quando porto gli occhiali. Diventerebbe un qualcosa di troppo pacchiano.
Sempre per evitare l'effetto pacchiano, non indosso mai orecchini insieme a collane: o orecchini lunghi abbinati a bracciali, oppure solo la collana (ammenochè non sia una collana estremamente semplice). In poche parole: la parure è assolutamente da condannare.
Per gli anelli non ci sono troppi problemi, forse perchè non li porto mai.

 - Regola trucco:

Quando porto gli occhiali giganti non mi trucco mai gli occhi, ma mi concedo solo un filo di rimmel e al massimo un po' di matita per ingrandire gli occhi. Avrei troppe cose in faccia, già l'occhiale è vistoso di suo!
Se non trucco gli occhi... allora trucco la bocca, giusto? La risposta è no. Ma questo è un altro discorso. Detto in confidenza, una volta ho messo un rossetto rosso, e mi hanno scambiata per Arisa. Da allora non lo metto mai più insieme agli occhiali. Meglio un gloss.


- Regola sulle mezze misure:

Le mezze misure sono da eliminare. Per me esiste solo la pochette o la maxibag ( una per la sera, una per il giorno). Gli orecchini: o sono bottoncini piccolissimi (come quelli che porto quotidianamente) o sono enormi (meglio se indossati in estate). Per non parlare delle calzature: o sono altissime (anche se non sono ancora abituata a portarle speditamente) o raso terra (dai sandali alle ballerine). E così via.

- Regola dello smalto:

Fino a qualche tempo fa curavo maniacalmente le mie unghie. Fino a che mi hanno sopraffatto tutte le ansie da università, e quindi ho ripreso a "mangiarle". Il risultato non è proprio dei migliori. Però, anche se attualmente non sono più una cultrice della nail-art, non ci penso due volte a condannare la french manicure. E' anni '90, è pacchiana. Non è fine, per niente! Meglio uno smalto semi trasparente. E siccome -come avrete già capito- non amo le mezze misure, per me lo smalto o è nude, o è forte (dai colori caldi e scuri per l'inverno, a quelli fluo per l'estate). L'importante è che non abbiano tutti quei ghirigori da ricostruzione, che -personalmente- mi fanno vomitare.
Ah, dimenticavo. Per quanto riguarda lo smalto ai piedi, mi raccomando, è meglio avere l'accortezza di mettere un filo di smalto nude, piuttosto che lasciare scoperto il vostro alluce non perfetto.



- Regola prettamente personale:

Questa è una regola per fare regole ad personam. Secondo me è importante guardarsi bene e darsi dei dogmi che servino a governare le scelte per vestire al meglio il nostro corpo. Del tipo: non basta cercare degli escamotage per coprire i nostri difetti. Ma allo stesso tempo bisogna cercare un modo per enfatizzare qualcosa di bello del nostro corpo, che siano le spalle scolpite, le gambe lunghe e così via. Questo penso sia il modo più semplice per spostare l'attenzione da un difetto verso un pregio. Ma non è l'unica maniera: basti pensare a tutti quelli che hanno fatto dello loro difetto, la loro caratteristica principe.

sabato 11 agosto 2012

Wishlist

Questa wishlist non vi sarà di certo nuova, visto che qui di seguito vi sono le it bags sognate da tutte noi. Loro parlano benissimo da sole, non serve che aggiunga altro!
 Qui di seguito, invece, vi propongo una wishlist un tantino più personale. Ovviamente le righe non potevano mancare, così come i sandali e le collane.